I Trattati

Sala d'Arme Achille Marozzo

Istituto per lo Studio della Scherma Antica

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I Trattati

Antonio Manciolino

Opera Nova - Prologo

DI ANTONIO MANCIOLINO BOLOGNESE

opera nova,
dove li sono tutti li documenti & vantaggi che si ponno havere nel mestier del'armi d'ogni forte novamente corretta & stampata.

MDXXXI.

 

(Dedica)

ALLO ILLUSTRISSIMO DON LUISI
de Cordola Duca di Sessa Oratore del Serenissimo Imperatore ad Adriano Sesto. V. D. S. D. S. ac. F.

Molti ingeniosi, & eccellenti autori, degli di immortale laude Illustrissimo Duca si sono sforzati non solo con la viva voce: li presenti: ma etiam li posteri: & successori insegnare: & amaestrare. Tame insino alli nostri tempi (quanto ci sia noto) alcuno ha colli sua scritti dichiarato ì che modo si debba defendere dali sevienti inimici: essendo da quelli assalito: se non il nostro autore: il quale ammaestra nella seguente operetta: evadere: & schifare la violente & intentata morte: come nostra Illustrissima Signoria vedera in la presente operetta: a quella dedicata: come a Capitano espertissimo in l'arte Militare per le frequente ottenute vittorie. Et se l'opera esigua a tanto eccelso Signore, risguardi quello a l'animo: & volonta di chi la dedica: preparato ad ogni opera verso quello: il quale Iddio faccia perfetto: & consegui d'ogna adversa fortuna. Valete.

 

(Introduzione)

OPERA NOVA PER IMPARARE
a Combattere, & Schermire d'ogni forte Armi, Composta per Antonio Manciolino Bolognese.

SVOLSI dal piu de li volgarissimi maestri, de l'arte, che de li colpi ragionevole Schermitrice, nel piu alto, & solenne canto de la Scola apporre un longo spiegamento di Carta, ove gli loro capitoli esser scritti dicono. Et nel vero, chi quelli legge, trova esser capitoli, ma quali è venditori del uno sopra le botte fanno, cosa più mostruosa, che umana. Et come puote esser humana, se apertamente la ingordiggia, & rapacitade del maestro si dimostra. Ma come humana cosa è giovare altrui, & far fede per se stesso alcuno non esser nato, cosi rapace, & ferrigno istinto e secondo il mio talento, porsi nella scola cose, che per il suo solamente, & non l'altrui profitto faccino di, chenti sono questi loro capitoli, con ciò sia cosa che in quelli altro non si contenghi, che il poner a prezzo i maestrevoli giochi di quest'Arte, si come la virtù dell'armi a tanta viltade caduta fosse che si dessero a trovar di quelli che le sacre membra di lei per le scole a prezzo vendere si vantassero senza consideramento che l'ingegni duri con li acuti non possono parimente tirar questo gioco per il collo, e che l'arte non è meretrice di soporsi a prezzo. Et volendo io tener più utile sentiero, avisandomi che ne la scola dovrebbe esser voto di porgere qualche ammaestramento, del Arte, essendomi più grato con quest'opera giovar alli scolari miei, che per metter gli giochi a prezzo essere a me stesso di grande giovamento. Imperò che basta dalli scolari haver tre cose, cioè Riverentia, Fede, & premio. Riverentia come maestro, e medesimamente fede, perchè conviene al discepolo credere secondo il detto del philosopho, el premio condecevole sono gli scolari al suo maestro tenuti, perciò che senza quello (è sententia di Cicerone) che l'arti perirebbero. Se adunque del le tre predette cose sodisfatto mi chiamo, a che perder tempo in altro mio profitto possendo giovar con questa mia opera.

 

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