I Trattati
Fiore dei Liberi
Flos Duellatorum - Copia Collezione "Getty"
TRASCRIZIONE della parte Testuale
(Fante contro Cavaliere)
46 RECTO
Qui sono tre compagni che voleno alcider questo magistro. Lo primo lo vole ferir sotto man che porta sua lanza a meza lanza. L'altro porta sua lança restada a tutta lança. Lo terzo lo vole alanzare cum sua lanza. E si è de patto che nissuno non debia fare più d'un colpo per homo. Anchora debano fare a uno a uno.
Vegna a uno a uno chi vol venire, che per nessuno di qui non mi son per partire. Anche in dente di cenghiaro son presto per aspettare.
Quando la lanza contra me vignirà portada overo de mane zitada, subito io schivo la strada zoè che io acresco lo pe' dritto fora de strada e cum lo stancho passo ala traversa rebattendo la lanza che mi vene per ferire. Sì che d'mille una non poria fallire. questo ch'io façço cum la ghiavarina cum bastone e cum spada lo faria. E lla deffesa ch'io fazo contra le lanze, contra spada e contra bastone quello faria li mie zoghi che sono dredo.
Questo si è zogho del magistro ch'è denanzi che aspetta cum la ghiavarina quegli da cavallo in dente di cenghiaro, in passar fora de strada e rebatter ch'elo fa ello intra in questo zogho, e perché ello sia inteso io lo fazo in suo logo, che cum taglio o punta lo posso ferire in la testa, tanto porto la mia ghiavarina ben presta.
Anchora è questo zogho del ditto magistro ch'è denanzi in posta de dente de zenghiaro, in suo scambio io fazo questo ch'ello lo pò fare. quando la lanza è rebatuda io volto mia lanza, e sì lo fiero cum lo pedale, che questo ferro si è tempreado e di tutto azale.
46 VERSO
Questo magistro à ligada una forte corda ala sella del suo cavallo zoè uno cavo. L'altro cavo sia ligado allo pe' de la sua lanza. Primo lo vol ferire, e poy la lanza chossì ligada della parte stancha dello so inimigo sopra la spalla la vola buttare, per posserlo io zò del cavallo strassinare.
Questo Ribaldo mi fuziva a una forteza, tanto corsi che io lo zunsi apresso la fortezza sempre corando a tutta brena. E de mia spada lo feri sotto la lasena, lì che male si pò l'omo armare. E per paura de' soy amisi voglio retornare.
47 RECTO
Qui finisse lo libro che à fatto lo scolaro Fiore che zò ch'ello sa in quest'arte qui l'à posto, zoè in tutto lo armizare, in questo libro e lo fiore fior di bataglia per nome ello è chiamato. Quello per chi ello è fatto sempre sia apresiato che d'Nobilità e virtù non se trova lo parechio. Fior furlan a voy si recomanda povero vechio.