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Il Maestro Antonio Manciolino fu contemporaneo del Maesto Achille Marozzo, anch'egli insegnò a Bologna e scrisse anch'egli un trattato di scherma avente lo stesso nome, "Opera Nova". Il titolo completo del trattato di Maestro Manciolino è "Opera Nova per Imparare a Combattere, & Schermire d'ogni forte Armi"
Purtroppo le notizie bibliografiche su Maestro Manciolino sono isnesistenti.
Il trattato di Manciolino arrivato fino a noi è datato 1531 anche se, come citato in prima di copertina, trattasi di un documento "nuovamente stampato e corretto", che può far dedurre l'esistenza di una o più stampe precedenti a tale data. Storicamente rimane comunque il primo manuale in italiano di scherma stampato e arrivato fino a noi.
Il trattato di Manciolino si differenzia principalmente da quello di Marozzo per la mancanza della parte sulle regole del duello (Manciolino sostiene che le regole, l'onore e le ragioni del duello siano materie per filosofi e giuristi, non per spadaccini) per la mancanza della parte riguardante l'insegnamento dello spadone a due mani, arma che sarà destinata all'oblio nei trattatisti successivi.
La maggior parte della nomenclatura e delle guardie utilizzate rimane però comune nei trattati dei due maestri bolognesi. Così come in entrambi i trattati viene ampiamente esposto il combattimento con spada e brocchiero, combattimento per eccellenza della scuola bolognese.
Un analisi di tipo tecnico potrebbe portare a una visione più pratica del Maestro Manciolino del combattimento rispetto a quanto riportato nel trattato del Maestro Marozzo, oltre a una struttura per argomenti più manualistica tipica dei trattati successivi, anche se la maggior parte delle tecniche spesso risultano interpretabili correttamente solo col confronto comparato dei due trattati. Solo tramite lo studio di entrambi i trattati è possibile avere una piena comprensione della scuola bolognese di scherma del '500.
La struttura del trattato di Manciolino è la seguente: