I Trattati

Sala d'Arme Achille Marozzo

Istituto per lo Studio della Scherma Antica

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I Trattati

Fiore dei Liberi

Flos Duellatorum - Copia Collezione "Getty" 

TRASCRIZIONE della parte Testuale 

(Daga)

9 RECTO

Queste zinque figure sono le guardie de la daga e tale è bona in arme, e tale è bona senza (senza) arme, e tale è bona in arme e sença arme, e tale è bona in arme e non senza arme e tutte queste noy dechiaremo.

Io son tutta porta di ferro e son sempia. E son bona in arme e senza, perché io posso rebatter e far cum presa e senza, e posso zugare cum daga e senza e far mie coverte.

I' son tutta porta di ferro e son dopia, e son bona in arme e senza, e pur megliore son in arme che senza, e cum tal guardia non posso usar daga.

I' son meza porta di ferro e son dopia incrosada. E son bona in arme e non senza perché non posso far longa coverta e posso covrire d' sopra e de sotto d' man dritta e de man riversa cum daga e senza.

Io son mezana porta de ferro cum la daga in mano e son dopia e la megliore e la più forte d'tutte le altre e son bona in arme e senza e posso covrir de sotto d'sopra in ogni parte.

E' son tutta porta di ferro cum li brazi incrosadi e son dopia e son in forte forteça e in arme io son bona e forte. E sença arme io non son sufficiente perché non posso covrir longo.

 

9 VERSO

Del curtello priculoso che zaschun de (de) luy dubito, li brazi, le man e llo cubbito doi contra quello va di subito. E far questo cinque chose sempre serà. Zoé tor la daga e ferir, romper li brazi e ligargli e meterlo in terra. E sì di questi cinque zoghi uno l'altro non abandona.

Chi sa deffender si guardi la persona.

 De fendente posso ferire la testa e 'l corpo del cubito infino ala sumità dela testa. E del cubito in zò non ho sigura libertà sença priculo tanto, et d'questo ferire mi dubito.

De la parte reversa si pò ferire del cubito infin ale tempie de la testa. E sono chiamadi colpi mezani. E quelli colpi da reVERSO non se pon fare stando parechiado de fare coverta contra 'l suo nimigho.

La dritta parte pò ferire e pò covrire s'ello è di bisogno, e pò ferire delli cubiti in fin ale tempie dela testa, e più siguramente de la parte dritta che de la r(e)versa.

La daga che va per mezo VERSO la tua testa pò ferire in fin sotto lo petto e non più in erto e sempre cum la mane stancha pò andar coverto.

Io son la nobele arma chiamada daga che d'zogho stretto molto son vaga. E chi cognosce mie malicie e mia arte d'ogni sotile armizare averà bona parte. E per finir subito una crudel bataglia non è homo che contra me vaglia. E chi me vederà in fatto d'armizare coverte e punte fare cum lo abrazare, e torogli la daga cum roture e ligadure. E contra me non valerà arme nè armadure.

 

10 RECTO

Perché io porto daga in mia mane dritta io la porto per mia arte ch'ella ò ben meritada, che zaschun che me trarà di daga, io gliela torò di mano, e cum quella lo saverò ben ferire, po' che lo pro e 'l contra del tutto so finire.

Per gli brazzi rotti ch'io porto, io voglio dir mia arte ch'è questa senza voler mentire, che assay n'ò rotti e dislogadi in mia vita, e chi contra mia arte se metterà voler fare, tal arte sempre io son per voler usare.

Io son magistro de avrire e anche di serare zoé gli brazi a chi contra mi vol fare yo lo metterò in grandi brig(h)e e stente per modo che le ligadure e rotture sono depente. E perzò porto le chiave per insegna che tal arte ben m'è degna.

Me domandano, perché io tegno questo homo sotto gli miei piedi, perché migliara n'ò posti a tale partito per l'arte dello abrazare. E per vittoria io porto la palma in la man destra porché dello abrazare zamai no fo resta.

 

10 VERSO

Io son primo magistro e chiamado rimedio, po' che rimedio tanto è a dire che savere rimediare che non ti sia dado, e che possi dare e ferire lo tuo contrario inimigho. E per questa che meglio non si pò fare la tua daga farò andar in terra, voltando la mia mane a parte sinestra.

Cum mia daga intorno 'l tuo brazo darò una volta. E per questo contrario la daga tu non me lla avarai tolta. E anche cum questa volta ch'io fazo senza dubio io te la ficharò in lo tuo petto.

In la mezana ligadura t'ò serato 'l brazo per sì fatto modo che tu non mi poi fare alchun impazo. E se ti voglio sbatter in terra a mi è pocha briga, e de fuzirme no ti dar fadiga.

Lo contrario del zogho che m'è dinanzi io lo farò, voy possi vedere a qual partido i' l'ò posto. Romperogli lo brazo e sbaterolo in terra tosto.

 

11 RECTO

In bona choverta per torti la daga di mano, anchora per tal presa te poria ben ligare e se io metesse la mia man dritta sotto lo tuo dritto zinochio in terra te faria andare pò che quest'arte ben la so io fare.

Lo contrario del zogho che m'è denanzi i' son per fare, che tu non mi porai zitar in terra nè tormi la daga nè anchora ligarme, ma ti conven lassare al tuo malgrado o d'mia daga subito sara' incassado.

E questo si è un zogho senza alchun contrario e conviene che per forza lo zugador vada per terra e ch'ello perda la daga, lo scolaro como voi vedete questo che digo al zugador pò fare, e quando lo serà in terra altro arà a terminare.

Questo zogo si è pocho usado in l'arte di daga ma pure è defesa e più savere che lo scolaro cum tal rebattere fatto in tal modo fa ferire lo zugadore zoè lo suo contrario in la chossa overo in lo ventre.

 

11 VERSO

Io son contrario del primo Re di daga ditto rimedio. Che male sa rimediare soy zoghi chi la sua mano stancha la lassa pigliare. E per tal presa che ò la daga in la schena gli posso fichare.

Anchora mi son contrario di questo primo rimedio di daga pò che la presa che mi fa lo suo scolaro per tal modo lo ferirò, e me convegnirà lassare. E si altri zoghi vorà contra me fare, lo contrario gli farò senza nissun tardare.

Questo è un contrario che non è mio. Anche lo zogho di questo contrario ch'è sopra de mi zoè lo segondo contrario che ha ligada cum la sua daga la mano del compagno che dise ch'el pò fichare la daga in laschena al compagno e quello so zogho de luy i' facço. Ben che luy dise in la schena e mi la metto in lo petto, e pur suo zogho perchè chosì pò fare

Io son scolaro del primo Re e Rimedio. E cum questa presa ti voglio tor la daga e ligarte lo brazzo però che non crezo che lo contrario tu mi sapi fare e però ti farò questo senza tardare.

 

12 RECTO

Lo contrario per questo modo ti fazzo che tu non mi torai la daga nè mi ligara' lo brazo, e mi e mia daga remaremo in libertate. E poi ti ferirò in lo lassar che tu mi faray per modo e maniera che defesa non averai.

Questa coverta si chiama più forteza e perçò la faço per podere cum parechi zoghi farte impaço. E tal forza non mi poi tu anichilare, perché doy brazi ben pò uno contrastare.

Questo è 'l contrario di questo zogho ch'è denanzi ch'è chiamado più forteza. E lo volterò cum la mia man stancha. Dadagli la volta a ferirlo no mi mancha.

Per bona presa che ò contra te fatta non mi falla che non ti rompa lo brazo sopra la mia mancha spalla. E poy cum la tua daga te porò ferire e questo zogho non è miga da fallire.

 

12 VERSO

Per quello che al zogho ch'è denanzi volesti romper sopra la tua spalla lo brazo per quello zogho questo contrario ti fazo. Che per tal forza in terra te sbaterò per morto a çò che a mi ni altri più mai fazi torto.

La daga di mane ti torò che son ben aparechiado, e la punta ti trarò in erto per apresso lo tuo cubito. E quella perderay e ferirò te cum lei subito. Perchè io non t'ò possudo piegar lo brazo tal tor di daga io ti fazo.

Lo contrario ti faço del zogo ch'è denanci, perché tu no mi togli la daga a sì fatto modo farò che la mia daga penzandote cum la mano mia stancha lassaray e cum crudele punte te ferirò cum tuo guay.

In terra del tutto ti convien andare e defesa over contrario non poray fare. E la daga da ti farò andar luntana, più tosto che ti la pigliarò in mano però ch'io so quest'arte cum ogni ingano.

 

13 RECTO

Zò che si dise non ven og(n)ora fatto. Io so' lo contrario del scolaro ch'è denanzi lo qual è un grande matto, che tanto ò sapudo fare che la gamba mia convegni lassare e per questo modo gli metto la daga in lo volto per mostrare ch'ello sia matto e stolto.

Io zogho cum gli brazi crosadi per far li remedy che denanzi sono passadi. E si noy fossemo 'trambi doy armadi non curarem di far miglior coverta. Più forte rimedio di mi non porta corona, però ch'i posso zugare dritto e riverso, anchora incrosare di sotto chome di sopra.

Lo contrario del Re che incrosa denanci io fazo che cum suo incrosar non mi farà impaço che tal penta gli darò al chubito che lo farò voltare e ferirolo subito.

Per questa presa che ò tanto forte a zaschuno cr(e)deria dar la morte. Però che ti posso romper lo brazo e posso te butar in terra, e sì posso torti la daga.

Anchora ti tegno (tegno) in la soprana ligadura ligado. E de queste quatro chose de mi non saray liberado.

 

13 VERSO

Io so' lo contrario del zogho passato qui inanzi. E sì digo ch'io rompo cum questa presa tutti gli soy quattro zoghi detti denanzi. E non mi pò vedare che io non lo sbatta in terra, per la presa che ò forte e fiera

Qui comenzan çoghi di man riversa per li quali infiniti àno lor vita persa. E li zoghi li mei scolari seguirano pur per la coverta qual io fazo cum la destra mano. questo è un zogho liziero da fare per tal modo chostuy voglio in terra riversare.

Per questo modo in terra saray zitado. E più siguramente lo faria se fosse ben armado. Che anchora desarmado non mi poy far niente. E questo ti faria s'tu fosse anchora più possente

Tu vay in terra e lo brazo t'è dislogado per l'arte del mio magistro ch'è incoronado. E nissun contrario non mi poy tu fare. Che qui ti tegno per farte più stentare.

 

14 RECTO

Questa è una presa la qual no à contrario nè deffesa. E qui la daga ti posso tore e a ligarte non m'è fadiga. Dislogarte 'l brazo e' non mi dà briga. Partir non ti poy sença mia libertade. E guastar ti posso a mia voluntade.

La daga tu perdi per tal modo che ti tegno. E toltati la daga io ti posso ligare. E in la ligadura di sotto ti farò stentare. Quella ch'è la chiave del abrazare, in quella ti voglio ligare. E chi gl'intra non gli pò essire, però grande pene e stente gli conven sofrire.

Questa è chiamada ligadura di sotto e la chiave forte che cum tal ligadura armado e disarmado se pò dar la morte che in tutti loghi pricolosi pò ferire. E di sì fatta ligadura non pò essire. E chi gl'entra gli sta cum briga e cum stenta, segondo che si ved' ne la figura dipenta.

Questo è lo contrario del terzo Re çoè quello che zoghi a man riversa. I' ò fatta contra luy questa ligadura. Armado e disarmado ella è bona e sigura. E se un disarmado piglio in questo modo, guastogli la mane e anchora la disnodo dislogo. E per doglia sotto gli mie pie' lo farò inzenochiare. S'io lo vorò ferire quello porò ben fare.

 

14 VERSO

Lo quarto Magistro so' chi zogho cum questa presa. Cum simile che questa gli mie scolari a molti farano offesa. E si io mi volto da parte dritta e non ti lasso 'l brazo, io ti torò la daga e faròti cum ley impazzo.

Questa è una ligadura soprana che ben si serra. La daga ti posso tore e meterte in terra. Anchora lo brazzo ti posso dislogare, si tu pigliassi cum la tua man stancha la tua dritta el mio contrario saria e convegneria ti lassare.

Questa è un'altra soprana ligadura ed è ben forte. E per metterte in terra io son ben certo. E dislogarte lo brazo o romperlo qual i' voglio ti fazo. Lo contrario mio si è, se tu piglila cum la man stancha la tua dritta, la tua presa sarà bona e la mia sarà fallita.

Quando io fici la presa del mio magistro la mia man stancha miti sotto el tuo dritto cubito. E la mia man dritta te prisi sotto lo zinochio subito per modo che in terra ti posso zitare e nissun contrario non mi porai fare.

 

15 RECTO

Questo zugadore mi tegniva per lo cavezzo et io subito inanzi che ello tressi cum la daga cum ambe le mie man presi la sua man stancha, e 'l so brazzo stancho zitai sopra lo mio dritto per dislogargli lo ditto brazzo. Che ben gliel'ò del tutto dislogado. questo faria più siguro armado che disarmado.

In questo modo te zitirò per terra che non mi pò fallire. E la tua daga prenderò a non mentire. Se tu saray armado , lo te porà zovare, che cum quella propria ti torò la vita. Se noy semo armadi l'arte non ò fallida. Ben che si uno è disarmado e sia ben presto, degl'altri zoghi pò far asai e anchora questo.

Questa coverta in arme e senz'arme è molto bona. E contra zaschun homo forte tanto è bona a chovrire di sottomane quanto di sopra. E questo zogho intra in la ligadura mezana çoè al terzo zogho del primo Re e rimedio di daga. E si la ditta coverta si fa sottomane, lo scolaro mette lo zugadore in ligadura de sotto zoè in la chiave forte ch'è sotto lo terzo Re e rimedio ch'è zoghi a man riversa a lo sesto zogho.

Si questo brazzo posso voltare io non mi dubito che in la ligadura de sotto e chiave forte ti farò intrare. Ben che siando armado più siguramente se poria fare. Ancho poria altro contra ti fare, se io tegno la mane stancha ferma e cum la dritta ti piglio sotto al zinochio la gamba stancha per metterte in terra forza non mi mancha.

 

15 VERSO

Cum gli brazzi crosadi t'aspetto senza paura. Tra' voy di sotto e voy di sopra che non fazzo niente cura, che per ogni modo che tu mi trara' tu sarai ligado. O in la ligadura mezana o in la sottana tu saray serato. Ben che se volesse far la presa che fa lo quarto Re rimedio di daga cum gli zogi soi asai male te faria. E a torti la daga non mi mancharia.

Questa presa mi basta che cum tua daga non mi poy tochare. Lo zogho che m'è dredo quello ti voglio fare. E altri zoghi asay ti poria fare sença alchun dubito. I' lasso gl'altri perchè questo m'è bon e ben subito.

Questo scolaro che m'è denanzi questo è suo zogho però che questo tore di daga io lo façço in suo logho, che cargo la sua daga inverso la terra dritto per torcergli la daga como sì sopra è scritto. E per la volta che ala daga farò fare, la punta in lo petto gli metterò senza fallare.

A ço che questo scolaro non mi possa lo brazzo dislogare, io lo tegno curto e linzinado. E si io li tignisse più lincinado saria anchora meglio perchè i' faço lo contrario del Re e magistro del zogho stretto dela daga.

 

16 RECTO

Sesto Magistro che son digo che questa coverta è fina in arme e senç'arme. E cum tal coverta posso covrire in ogni parte, e intrare in tutte ligadure e far prese e ferire segondo   che gli scolari miei vignirano a' ferire finire. E questa coverta façça çaschuno mio scolaro, e poy faça li zoghi dredo che si pò fare.

I' ò fatta la coverta del Sesto Magistro che m'è denanzi. E subito io fici questa presa per ferirte che far lo posso. E a torti la daga non mi mancha per tal modo tegno la mia man stancha. Anchora ti posso metter in ligadura (me-) mezana ch'è lo terzo zogo del primo Magistro çoè rimedio di daga. Anchora d'altri zogi te poria fare senza mia daga abandonare.

La volta ò fatta tegnando la coverta del mio Magistro Sesto, e a ferirte so' stado ben presto. E si tu fossi armado pocha di ti faria cura, che questa daga te meteria in lo volto a misura. Ben che mituda te l'ò in lo petto perché tu non è armado ne' far zogo stretto.

Del Sesto mio Magistro non habandonay la coverta. Lo mio brazzo stancho voltay per di sopra lo tuo dritto. E concordando lo pe' dritto cum lo brazo stancho voltandome a parte riversa, tu è mezo ligado e la tua daga tu poi dire io l'ò tosto persa. E questo zogo io lo fazo sì subito che d'contrario non temo nè non ho dubito.

 

16 VERSO

Fatta la coverta del mio Magistro i' ò fatta questa presa. Armado e disarmado ti posso ferire. E anchora ti posso metter in ligadura soprana del primo scolar del quarto Magistro rimedio di daga.

Non abandonando la coverta del Magistro Sesto, i' fazo questa volta, la mano tua dritta per perder e la daga, e vedi che tu la riversi, la mia subito ti ferirà, e la tua daga da ti serà persa. Anchora talvolta cum lo brazo stancho posso fare che in la sotana ligadura ti farò stentare.

Lo contrario del Re Sesto io faço penzando lo tuo cubito farò la tua persona voltare e in quello te porò ferire. Però che questo penzere che subito faray de molti zoghi stretti defender si porà. E maximamente è contrario de le prese del zogo stretto.

Ben che sia posto dredo lo contrario del Sesto zogo io vo per rasone denançi de luy, perché io son so scolaro e questo zogo si è suo zoè del Magistro Sesto. E vale più questo zogo in arme che senç'arme, però fiero costuy in la mano perché in quello logo non si pò ben armare, perché se uno è disarmado çercheria de ferirlo in lo volto o in lo petto overo in logo che pezo gl'avenisse.

 

17 RECTO

Lo Setimo Magistro son che zogo cum le brazze incrosade, e più vale questa coverta in arme che senç'arme. Quello che posso fare cum tal coverta gli miei zogi sono denançi, zoè la ligadura mezana ch'è lo terzo zogo del primo magistro rimedio di daga. Anchora te posso voltar pençandote cum la mia man stancha lo tuo dritto cubito. E poy ferirte in la testa o in le spalle di subito. E questa coverta è più per ligare che per far altro, ed è fortissima coverta contra daga.

Questo è lo contrario del Setimo Magistro che m'è denançi,   per la penta ch'io fazo al so destro cubito, Anchora digo che questo contrario si è bon   a ogni zogo stretto di daga, e d'azza, e de spada in arme e senç'arme.   E fatta la penta al cubito lo ferirò in le spalle vol esser subito.

L'otavo Magistro son e incroso cum mia daga. E questo zogo è bon in arme e senç'arme. E li miei zogi sono posti alchuni denanzi alchuni di driedo. Lo zogo che m'è denanzi zoè lo quarto zogo çoè che fere lo zugadore in la man cum la punta di sua daga per lo simile poria ferir costuy di sotta mano come ello lo fere di sopra. Anchora poria pigliar la sua mano in la zuntura cum la mia man stancha e cum la dritta lo poria ben ferire segondo che trovarete dredo di mi lo nono scolaro del nono Magistro che fere lo zugadore nel petto. Anchora poria fare lo ultimo zogo ch'è dredo abandonando la mia daga 

So' ben lo contrario del otavo zogo che m'è dinanzi e di tutti soy scolari. E se io alungo la man mia mancha al suo cubito, penzendolo per força a modo che lo porò ferire ala traversa. Anchora in quello voltare che gli farò poria butargli lo brazo al collo e ferirlo per asay modi che si pò fare.

 

17 VERSO

Questa si è una guardia e si è zogo forte in arme e senç'arme. L'è bona perché la è subita de mettere uno in ligadura de sotto e chiave forte ch'è depenta lo Sexto zogo del terço Magistro che zoga a man riversa che tene lo zugadore ligado cum lo suo brazo stancho lo suo dritto.

Questa coverta che io fazzo a questo modo cum li brazzi incrosadi, si è bona in arme e senç'arme. El mio zogo si è di metter questo zugadore in la ligadura di sotto zoè quella ch'è chiamada chiave forte in quella che dise lo scolaro che m'è denanzi zoè in lo Sesto zogo del terço Re che zoga cum la mano dritta a man riversa. E questo zogo si fa similemente che se fa questo primo che m'è denançi ben ch'el sia per altro modo fatto. E llo nostro contrario si è a pençere ne lo cubito.

Lo nono Re son e più non è di daga e tal presa che io fazo de sotto tale presa fa lo Quarto Re di sopramano ch'io faço di sotta. Ma gli miei zogi non si fano cum gli soi rigotta???. Questa presa vale in arme e sença che io posso fare zogi assai e forti. E maximamente quelli che mi fano seguito. In arme e sença di loro non è dubito.

  Lo mio Magistro Nono cum la presa ch'ello ha fatta quella ho seguita lassando la mia mano dritta dela presa, pigliai la tua daga como io fazo per apresso lo tuo cubito gli darò volta in erto. La punta ti meterò in lo volto per certo. Segondo che lo scolar fa chi m'è dredo in quello modo ti farò come i' credo.

 

18 RECTO

Questo zogo che fa lo scolar che m'è denanzi io fazzo suo complimento   perché de la sua presa qui si finisse lo zogo suo. Ben che gl'altri soy scolari farano de tal presa altri zogi. Guardate dredo e vederete gli loro modi.

La presa del mio Magistro quella ò fatta vista, e la mia   man dritta lassai dela sua presa, e sì t'ò preso sotto lo tuo dritto cubito per dislogarte lo brazzo. E anchora cum tal presa ti posso metter in ligadura zoè in chiave forte, che lo terço Re e magistro   reze soi zog(h)i. In lo Sesto zogho sono gli soi modi.

Per la presa del mio magistro io son venudo in questa. E di questa presa non farò resta che te metterò in ligadura sottana çoè in chiave forte, che a mi è pocha di briga. Ben che la tua daga ben possa avere senza fadiga

La presa del mio magistro non ò abandonada. Ancho subito intrai per sotto lo suo brazzo dritto per dislogargli quello cum tal presa. O armado o desarmado questo gli faria. E quando io lo tegnirò dredo de lu' in mia bailia per mal fare non gli renderò cortesia

 

18 VERSO

La presa del mio magistro non abandonai in fin che questo zugador vidi (vidi) che non lassava la presa. E luy se inchina cum la daga in VERSO terra. E io subito pigliai la sua mano cum la mia mancha per enfra le soi gambe. E quando la sua mano hebbe ben afferada dredo de lu' passai. Como(mo) possete vedere ch'ello non si pò discavalcare sença cadere. E questo zogho che m'è dredo posso fare. La man dritta de la daga lassa e per lo pe' lo vegno a pigliare per farlo in terra del tutto andare e a torgli la daga non mi pò mancare.

Questo scolaro che m'è denanzi à fatto lo principio, e io fazo del so zogho la fine de mandarlo in terra como ello ha ben ditto. Perché questo zogho non habia corso in l'arte volemo mostrare che in tutta lei habiamo parte.

Del mio magistro fese sua coverta e subito cum mia mano stancha presi la sua a questo modo. E cum la mia dagha gli fazo una punta in lo suo petto. E si la daga mia non fosse sufficiente faria questo zogo che a mi è seguente.

Questo zogo complisco de questo scolaro che m'è denanzi che lassa la sua daga cativa e vole la tua bona. questo che io ti fazo a luy tu la (prisona??? rasona???).

Lo contrario dello Nono Magistro si è questo che quando lo zugadore à presa la man dritta cum la daga cum la sua man stancha che subito lo zugadore pigli la sua daga a presso la punta e tragala overo tiri in verso di si sì forte che la convegna lassare overo gli daga ponta al chubito per farlo svariare.

 

"GETTY" Bastoncello

"GETTY" Spada contro Daga

 

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