I Trattati

Sala d'Arme Achille Marozzo

Istituto per lo Studio della Scherma Antica

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I Trattati

Achille Marozzo

Opera Nova - Libro Secondo

Nel quale se tratta de abbattimenti de arme da filo, variate l'una da l'altra.

(Le Guardie)

Cap. 137.

El quale tratta della instruzione & amaestramenti che die dare uno Maestro alli scolari in prima che li metta al gioco.

Questo si è uno amaestramento delle guardie principali che accadeno nel gioco, overo combattere de spada e targa, e così brocchiero largo, e rotella, ancora spada sola, e spada e cappa, & imbraciatura, e ancora pugnale e cappa & pugnale solo, facendote intendere che insegnando tu ad alcuno de giocare di queste arme sopradette o de combattere, l'è di bisogno che nella esaminatione che tu li farai a darli ad intendere tutte queste guardie, di nome in nome & de passo in passo, con li parati suoi e li suoi feriti, cioè pro e contra, come tu potra' vedere in questa scrittura, ancora in pittura; e adonque non potrai fallire, sapendo che io non li fece differentia alcuna di queste guardie a farle con queste arme sopradette, perchè gli è una cosa medesima; ma per non fare tanto volume io li desegnarò solamente con spada e brochiero largo e non con altro, overo targa. E così tu seguirai con el nome d'Iddio.

 

Cap. 138.

De Coda longa e stretta.

Farai assettare el ditto scholare con la gamba dritta inanci, con la spada & il brochiero, overo targa, bene distesa per lo dritto dello nimico e la sua spada accompagnata insieme; & fa' che la sua mano dritta sia di fuora dal suo genochio dritto, con il polso della mano della spada volto alingioso verso terra, come vedi qui ne la presente figura; e questa si domanda Coda longa e stretta e sta così per ferire come per parare; e però essendo el ditto scolare in la ditta guardia, li mostrarai quanti feriri si può fare volendo esser lui agente, & dapoi, essendo patiente, li mostrarai quanti parati se possan fare, da alto e da basso, variati l'uno da l'altro e li darai li parati con li suoi feriri de quella natura che gli acaderanno; et li farai tirare de uno mandritto sgualembrato, passando per traverso con la sua gamba manca alquanto dinanci dalla dritta: allhora tu li dirai che la sua spada si è calata in Cinghiara porta di ferro stretta.

 

Cap. 139.

De Cinghiara porta de ferro.

Tu darai ad intendere al tuo scholaro che ogni volta che lui sarà in la ditta guardia l'è sforciato a essere paciente, per respetto che tutte le guardie basse stanno prima per parare che per ferire; ma pure se lui volesse in prima ferire che parare, tu sai che non se può fare altro ferire se non de ponta, overo qualche falsi, e però mostrarai al ditto scholare che essendo in ditta guardia & che uno li tirasse de qual si voglia botta, in che modo lui ha da parare e poi ferire, confortandolo che lui debba parare più de falso che d'altro filo, perchè l'è più utile parato che non el dritto filo, sapendo tu che el falso ferisse e para in uno tempo medesimo; & fatto che tu haverai ditta examinatione, el farai passare con la sua gamba dritta inanci, alciando la mano della spada sua all'aera, e questa se domanda Guardia alta.

 

Cap. 140.

De Guardia alta

Siando il tuo scholare in la ditta Guardia alta, li mostrarai quanti feriri se può cavare di essa, facendote intendere che questa guardia sta prima per ferire; & dapoi tu li mostrarai li paradi con li suoi feriri, passando ogni volta con le sue gambe inanci o indrieto, secondo che l'accaderà; & dapoi tu el farai passare con la sua gamba manca inanci, calando la spada a megia persona, & questa se domandarà Coda longa & alta.

 

Cap. 141.

Di Coda longa & alta.

Voglio che tu sappi che essendo tu patiente questa si è una bona & utile guardia, e per questo io te dico che tu debi dire a li tuoi scholari che loro si debbiano mettere per sua difentione scontro al suo nimico in questa guardia, dandoli tu ad intendere ciò che se li può fare, pro & contra, in ogni maniera che sia possibile: perchè facendo tu questo tu fai l'honore tuo & l'utile suo & sei obligato a farlo, facendo loro el debito suo contra di te; & pertanto tu li farai passegiare inanci e indrieto secondo che può accadere, sempre tornando alla medesima guardia, con qualche feriri o con qualche parati; & fatto che tu li haverai tali amaestramenti, tu el farai tirare de uno mandritto fendente, passando de la sua gamba dritta innanci, el quale acalerà in Porta de ferro stretta, overo larga.

 

Cap. 142.

De Porta de ferro stretta, overo larga.

Hora a me pare che uno che sia in la ditta porta de ferro stretta, o larga, ch'el non possa fare troppi feriri, ma io te dico ch'el se può fare assai parati, cioè de falsi con mandritti o voi roversi, de quella natura che a te parerà, o voi parare in guardia de faccia o de testa o in qualche altri modi, come è stato insegnato. Ma sappi che quelle cose che se possano fare in porta de ferro stretta o larga, se possano fare ancora in cinghiara porta di ferro la magiore parte; & per questo tu starai avertito di fare passare il ditto scholare con la gamba sua manca inanci & la sua spada andarà in Coda longa e distesa, cioè destendendo la spada sua & il braccio indrieto, al pare della gamba dritta; e de lì lui può essere agente e patiente, come udirai.

 

Cap. 143.

De guardia de Coda longa e distesa.

Essendo el tuo scholare in la ditta guardia, tu el farai essere agente, massime con falsi dritti o vorrai con ponte o roversi & altre botte che li può nassere de la ditta guardia, con li parati suoi che li segueno drieto, sapendo che poca cosa è a ferire, ma a sapere parare l'è più bella e più utile cosa. Sicchè tu li darai buona pratica in sopraditti parati e feriri, strascorrendo sempre di guardia in guardia & di passo in passo, sempre domandandoli li nomi delle guardie sopraditte; & fatto che tu haverai tutti questi amaestramenti, tu li farai tirare la gamba sua dritta dinanci alla manca, & la spada sua anderà con la ponta levata nell'aria con il braccio suo disteso, dritto verso el nemico, come qui vederai; & questa si dimandarà Guardia di testa.

Guardia di testa.

In ditta guardia si può essere agente & paciente, ma prima diremo del paciente: paciente se intende se un te tirasse de uno mandritto fendente, overo mandritto sgualembrato o dritto tramazone, alle qual botte tu sei sforciato fare parare il ditto scholare in guardia di testa; & di poi, volendo de ditta guardia essere agente, tu li dirai ch'egli può essere agente con una imbroccata dritta sopra mano o vorrai uno mandritto fendente overo tondo o sgualembrato o falso dritto, accompagnando le ditte botte con un roverso di quella maniera che gli conviene; & de ditta Guardia di testa el farai andare con una ponta roversa ne la faccia al nemico, gettando la sua gamba manca davante alla dritta alquanto per traverso & la ponta della spada sua serà per lo dritto della faccia del ditto suo nimico, & serà andato in Guardia de intrare.

Guardia de intrare.

Essendo in la ditta guardia ti conviene essere per forcia paciente, perchè se ben mi ricordo io t'ho mostrato che di tal guardia li può nascere pochi feriri, volendo lui essere prima agente che paciente, sicchè ti esorto ad aspettar il nemico che tiri &, parato che tu haverai, con più tuo comodo potrai far quelli feriri che ti parerà convenienti al colpo parato, & secondo l'essere nel qual si ritrovarà il tuo nemico; & nota che de la ditta guardia tu farai andare el ditto scholare, con uno roverso segando e con la sua gamba dritta gettandola dinante alla manca, tirando in questo gettare il braccio suo dritto alquanto indrieto, distendendo il pugno suo verso terra; & allhora li dirai che la spada sua è calata in Coda longa & larga.

Guardia di Coda longa & larga.

Nota che in ditta guardia si può essere agente & patiente, perchè de qui si può tirare falso e roverso, & tramazone dritto & falso, & tramazone roverso & falso fil tondo, con lo roverso sgualembrato tornando la spada al loco suo; & anchora si possono tirare imbroccate, ponte infalsate dritte & roverse, fallaciate & non fallaciate, con li roversi che loro se appartengono secondo la natura delli mandritti che loro tireranno; et fatto tale esordio, overo amaestramento, tu farai andare il preditto scholare con la gamba sua manca davante alla dritta & con la ponta de la spada volta verso terra e il pomo verso il cielo, & lo assetterai con il dritto braccio disteso & con il dito grosso della mano volto di sotto, verso la ponta della spada, & fatto questo li dirai che lui è andato in Guardia di Becha possa.

Guardia di becha possa.

Avendo esaminato el ditto scholare de guardia in guardia, e considerato che sia in ditta Guardia di Becha possa, conforterai il tuo scolaro che lui debbia andare in questa guardia quando el suo nimico andasse a Porta di ferro larga o stretta o alta, seguendolo di passo in passo, el sopraditto, & di guardia in guardia: cioè se lui andasse in Coda longa e distesa, tu il farai andare in Becha cesa, & se lui andasse in Coda longa e larga, tu el farai andare in Coda longa e stretta, & se lui andasse in Becha cesa, tu il farai andare in Cinghiara porta di ferro alta, & se lui andasse in Guardia d'intrare, tu 'l farai andare in Guardia alta; tenendo quest'ordine lo farai andare alfine con la gamba dritta inante & con la ponta de la spada rivolta verso la faccia del nemico & il polso de la mano volto a l'insuso & il braccio ben disteso & li dirai che lui è andato in Guardia di faccia.

Guardia di faccia.

Havendo fatto andare il predetto in Guardia di faccia, tu li dirai che in questa guardia gli è paciente & agente in un medesimo tempo, cioè tirando il suo inimico uno mandritto tondo o fendente dritto, in tempo di tal ferire la spada serà sotto el ferire del sopraditto, percotendo in ditto tempo con la ponta la faccia del inimico, segando per suo riparo uno roverso; & fugiendo tirerà uno mandritto sgualembrato, con la gamba sua dritta di drieto alla sinistra, il qual calarà in Cinghiara porta di ferro ben polito, subito tornando con uno redoppio roverso al'inance, passando col piè dritto e seguendoli con lo sinistro di drieto, al loco suo e 'l braccio della spada al'insuso alto disteso, voltando el polso della mano di fora, facendo tenere la ponta della spada sua in la faccia o al pugno del sopradetto, ben distesa; & questa è Becha cesa.

Guardia di becha cesa.

Tu sai che di Guardia di faccia tu ha' fatto andare el tuo scholare con uno roverso redoppio in Becha cesa: de qui l'è di bisogno darli a intendere il pro e il contra de ditta guardia; & sappi che questa guardia, per uno che sia grande, è molto singulare per ferire & per parare, notificandoti che di questa guardia li può nassere imbroccate, fendenti falsi, come altre volte t'ho mostrato & altre cose ch'al presente non farò mentione per non essere troppo tedioso in lo scrivere e per non te dare troppo tedio; ma tu supplirai in quelle cose che io mancarò perchè me conviene seguitare altre cose.

 

ESORDIO. Cap. 144.

 Havendo considerato quanta importanza sia a sapere li nomi di queste guardie, le quali ho composte in questo libro chiaramente in scrittura et in pittura, l'ho fatto per lo amore ch'io ho portato a gli armigeri cavalieri che si dilettano d'intendere l'arte delle armi compiutamente, & perchè a me pare che molti che insegnano ad altri errano fortemente a non darli ad intendere il modo del passeggiare et dell'esaminare in tutte le guardie di una in una, di nome in nome, di passo in passo; mi son deliberato durare anchora questa poca di fatica, perciocchè questo da altro non procede se non che al presente ci sono pochi Maestri che insegnano tale virtù, overo arte, perchè loro di poca scienza son dotati, perciocchè più per pratica insegnano che per altro; et di questo son certo, perch'io so che molti si mettono ad insegnare, persuadendosi di sapere, et non sanno; et questo aviene perchè più non ci sono, come già soleano esser nel tempo antico, li Maestri autenticati, che se prima quelli non erano da gli altri Maestri privilegiati con le sue licenze, non poteano fare scholari, chè hora ognuno fa il Maestro et fa scholari et a questo non è posto cura da niuno; et per questo io fo intendere a ciascuno che gli è di di grande importanza a sapere queste cose, quantunque oggi si ritrovano molti valenti giovani et veterani huomini che son buoni et pratichi giocatori, ma non però sono eccellenti per insegnare, perciocchè non sono allevati con Maestri che gli habbiano dotati d'insegnare ad altri et per questo errano. La qual cosa, vedendo io tali errori occorrere, amorevolmente mi sono eccitato nell'ingegno & arte mia, per advertire questi tali che si dilettano di tal virtù. Sicchè, lettore che leggerai questo, non l'havere a sdegno, perchè io son certo che delli calunniatori et detrattori dell'altrui fatiche et virtù si sforzaranno la buona fama denigrare et in tutto cancellare; nè come di questi amici la cercaranno al meritato luoco suo la collocare, come il strenuo Capitano S. Emilio Marscotto et il Capitano Gioan Maria Gabiato et il Capitano Battista Pellacano, con molti altri armigeri Cavalieri, i quali per industria mia et sollicitudine sua si veggano al culmine di tanta nobile arte et gloriosa virtù, la quale, come gratis, si sforzano questa estollere et magnificare, come sinceri et candidi discipoli miei; et in tutti li luochi ove si troveranno, in presenza et absenza mia, donaranno tanto honorato luoco, quanto alla mia ingegnosa fatica pare che si convenga; et quando bene nelle lodi mie in qualche parte s'ingannassero, la presente opera apertamente dimostra che, in tutto, errore non pigliaranno.

 

Cap. 144.

Del passeggiare.

Questo è il segno dove tu farai passeggiare li detti tuoi scholari di passo in passo, così innanzi come indrieto, con le armi in mano, attorno attorno, mettendo li piedi in su questi fili, che attraversano li segni tondi.

 

Cap. 145.

Della memoria Iochale, cioè delli feriri & parati.

Hora nota per aricordarte che innelli primi amaestramenti io te dissi che in questo libro te desegnaria el segno quale andava disegnato in el muro, per metterli al'incontro in el principio li scholari, e questo è desso, con le sue littere, che te demostra, dal lato dritto stando al'incontro, dritto fendente, dritto sgualembrato, dritto tondo, dritto redoppio e falso dritto; e sappi ch'el ditto segno significa uno corpo humano e perchè questi primi feriri comenciano dalla parte dritta e però si chiamano tutti dritti; e dalla parte manca se tira roverso fendente, roverso sgualembrato, roverso tondo, roverso redoppio e falso manco, e quel filo dove se tira el fendente a montare el si domanda montante; & tutti questi feriri si domandano, excetto ch'el montante, roversi, perchè loro commentiano tutti dal lato manco, cioè dal lato sinistro.

 

Capitoli 113-136, Spada e Targa

Capitoli 146-151, Contro un Mancino

 

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