I Trattati
Fiore dei Liberi
Flos Duellatorum - Copia Collezione "Getty"
TRASCRIZIONE della parte Testuale
(Introduzione)
3 RECTO
Fior furlan de Cividale d'austria che fo di messer Benedetto de la nobel casada de li liberi di Premariacco de la diocesi delo Patriarchado de Aquilegia in sua çoventù volse imprender ad armiçare arte de combatter in sbarra de lança açça spada e daga et de abraçare a pe' e a cavallo in arme e sença arme. Anchora volse savere tempere di ferri e fateççe d'çaschuna arma tanto a defendere quanto ad offendere e maximamente chose de combatter ad oltrança.
Anchora altre chose meravigliose e oculte le quali a pochi homini del mondo sono palese. E sono chose verissime e de grandissima offesa e de grande deffesa e chose che non se pò fallare tanto sono lievi a fare, la quale arte e magisterio ch'è ditto di sopra. E lo ditto fiore si à imprese le ditte chose da molti magistri todeschi e di molti italiani in più provincie e in molte citadi cum grandissim (fadiga, secondo gli altri codici) e cum grand'spese, e per grazia di dio da tanti magistri e scolari. E in corte di grandi signori principi duchi marchesi e conti chavalieri e schudieri in tanto à impresa questa Arte, che lo ditto fiore à stado più e più volte richiesto da molti Signori e chavallieri e schudieri per imprender del ditto fiore sifatta arte d'armizare e d'combatter in sbarra a oltrança la quale arte ello à mostrada a più sori ytaliani e todeschi e altri grandi Signori che àno debudo combattere in sbarra, e ancho ad infiniti che non àno debydo combattere, e de alguni che sono stadi miei scolari che àno debudo combatter in sbarra de' quali alchuni qui ne farò nome e memoria. Como de loro si fo el nobele e gagliardo chavaliero Misser piero del verde el quale debea combattere cum Misser piero d'la corona i quali forono ambidoy todeschi. E la Bataglia debea esser a Perosa. Anchora a lo valoroso chavaliero Misser Nicolò ??? thodesco che debea combatter cum nicolò Inghileso. Lo campo fo dado ad Imola. Anchora al notabele valoroso e gagliardo chavalliero Misser Galeaço di Captani di Grimello chiamado di Mantoa che debea combattere cum lo valoroso chavalliero Misser Briçichardo de fraça lo campo fo a padoa. Anchora al valoroso schudiero Lancilotto da Becharia de pavia el quale fe' VI punti de lança a ferri moladi a chavallo contra lo valente cavalliero Misser Baldassare todescho i quali ad Imola debea combatter in sbarra. Anchora al valoroso schudiero çoanino da Bajo da Milano che fe' in pavia in lo castello contra lo valente schudiero Gram??? todesco tre punti di lança a ferri moladi a chavallo. E poy fe' a pe' tre colpi d'açça e tre colpi d'spada e tre colpi di daga in presença del nobilissimo principe e Signore Missier lo Ducha di Milano e d'Madona la duchessa e d'altri infiniti Signori e donne. Anchora al cauteloso chavalliero Missier Açço da Castell Barcho che debea una volta combatter cum çuanne di Ordelaffi. E un'altra volta cum lo valente e bon chavalliero Misser Jacomo di Bosom??? e 'l campo debea esser al piasere de lo Signore ducha di Milano, di questi e d'altri i quali io fiore ò magistradi io son molto contento perché io son stado ben rimunerato e ò aibudo l'onore e l'amore di miei scolari e di parenti loro digo anchora che questa arte io l'ò mostrada sempre ocultamente sì che non glie sta' presente alchuno
3 VERSO
a la mostra se non lu scolaro et alchuno so discreto parente e se pur alchuno altro glie sta' per gracia o per cortesia cum sagramento gli sono stadi prometendo a fede de non palesare alchun çogo veçudo da mi fiore magistro E mazormamente me ò guardado da' magistri scrimidori a da' suoy scolari e loro per invidia çoè gli magistri m'àno convidado a çugare a spade di taglio e di punta in çuparello d'armare senç'altra arma salvo che un paio di guanti de (camoça?) e tutto questo è stado perché io non ò vogl(i)udo praticar cun loro nè ò vogliudo insegnare niente di mia arte. E questo accidente è stado V volte per mio honore m'à convegnu' çugare in luoghi strany sença parenti e sença amisi non habiando sperança in altruy se non in dio in l'arte e in mi fiore e in la mia spada. E per la gracia di dio io fiore son rimaso cum honore e sença lesione di mia persona. Anchora yo fiore diseva a' miei scolari che debean combatter in sbarra che lo combatter in sbarra è asay di menore priculo che a combatter cum spade di taglio e di punta in zuparello d'armare po' che chului che zuoga a spade taglienti una sola coverta che falla in quello colpo gli dà la morte. Et uno che combatte in sbarra e ben armado e' pò ricevere feride asay. Anchora può vincere la bataglia. Anchora si è un'altra cosa che rare volte de perisse nisumo perché si pigliano a presone. Sì che io digo che voria inanci combattere tre volte in sbarra che una sola volta a spade tagliente come sovra detto. E sì digo che l'omo che de' combatter in sbarra esendo ben armado, e sapiando l'arte del combattere e habiando li avantaçi che se pon pigliare se ello non è valente ello si vorave ben impichare ben che possa dire per la gratia di dio che çamay nessuno mio scolaro non fo perdente in questa arte, tuti in ella sono sempre remasi cum honore. Anchora digo che nessuno di miei scolari in speciale li sopradetti non ave may libro in l'arte de combattere altro che Misser Galeazo da Mantva Ben ch'ello diseva che sença libri non sarà çamay nissuno bon magistro nè scolaro in questa'arte E io fior lo confermo però che quest'arte è sì longa che lo non è al mondo homo de sì granda memoria che podesse tenere a mente sença libri la quarta parte di quest'arte. Adoncha cum la quarta parte di quest'arte non sapiando più non saria magistro. Che io fiore sapiando legere e scrivere e disegnare e habiando libri in quest'arte e ley ò studiado ben XL anni o più, anchora non son ben perfetto magistro in quest'arte ben che sia tegnudo di grandi signori che sono stadi mie scolari ben e perfetto magistro in l'arte predetta. E sì digo che s'io avesse studiado XL anni in lege in decretali e in midisina chome i' ò studiado in l'arte del armiçare che io saria doctore in quelle tre scientie. Et in questa scientia d'armizare ò habuda grand' briga cum fadiga e spesa d'esser pur bon scolaro disemo d'altro. Considerando io predetto fiore che in quest'arte pochi al mondo sen trovano magistri e vogliando che di mi sia fatta memoria in ella io farò un libro in tuta l'arte e de tutte chose le quale i' so e di ferri e di tempere e d'altre chose segondo l'ordene lo quale m'à dado quell'alto Signore che sopra gli altri per marcial virtud' mi piase più e più merita di questo (di questo) mio libro per sua noblità ch'altro Signore lo quale vedessi may e veder porò zoè el mio illustro et ecelso??? Signore possente principo Misser NICOLO Marchese da Este Signore de la nobele Cità di ferara di Modena Reço Parma etcetera a chuy dio dia bona vita e ventura prospera cum victoria degli inimisi suoy. AMEN.
Començamo lo libro segondo l'ordinamento del mio signore marchese e façemo che non gli manchi niente in l'arte che io mi rendo conto che lo mio signore mi farà bon merito per la sua grand' noblità e cortesia. Començemo a lo abraçare lo quale si è di doe rasone çoè da solaço e da ira çoè per la vita cum ogni ingano e falsità e crudelità che si pò fare. E di quello che si fa per la vita voglio parlare e mostrare per rasone e maximamente a guadagnar le prese chom'è usança quando si combatte per la vita. L'omo che vole abraçare vole esser avisado cum chuy ello abraça se lo compagno è più forte o s'ello è più grand' di persona e s'è (e)llo troppo zovene overo troppo vecchio. Anchora de vedere si ello se mette ale guardie d'abraçare e de tutte queste chose si è de prevedere. E niente meno meterse sempre o più forte o meno forte ale prese d' le ligadure e sempre defenderte d'le prese del suo contrario. E se lo tuo inimigo è disarmado attend'a ferirlo in li loghi più dogliosi e più priculosi çoè in gl'ochi in lo naso in le femine sotto 'l mento e in li fianchi. E niente meno guarda si tu puo' venire ale prese o le ligadure o armado o disarmado che fosse l'uno e l'altro. Anchora digo che l'abraçare vole avere viii chose çoè forteça presteça savere
4 RECTO
çoè saver prese avantiçad', savere far roture çoè romper braçi e gambe, saver ligadure çoè ligar braçi per modo che l'homo non habia più defesa nè se possa partire in sua libertà, saver ferire in luogo più priculoso. Anchora save mettere uno in terra sença priculo di si instesso. Anchora saver dislogar braçi e gambi per diversi modi. Le quale tutte chose scrivirò e porò depinte in questo libro de grado in grado chome vole l'arte. Noi avemo ditto ço che vole l'abraçare ora disemo delle guardie d'abraçare. Le guardie del abraçare si pò fare per diversi modi et un modo è migliore del altro. Ma queste iiii guardie so' le migliore in arme e sença arme avegna dio che le guardie non à stabilità per le prese sùbite che se fano. E lli primi quatro magistri che vederiti cum le corone in testa per quegli si mostra le guardie del abraçare çoè posta longa e dente di cengiaro le quali fanno una in contra l'altra e poy fano porta di ferro e posta frontale l'una in contra l'altra. E queste iiii guardie pon fare tutte chose che denanci sono ditte del abraçare in arme e senç'arme çoè prese e ligadure e roture e como bisogna fare per modo che le guardie sen cognosca delli magistri zugadori e lli scolari da' zugadori e lli zugadori de' magistri e lo remedio del contrario ben che sempre lo contrario è posto dredo al remedio e talvolta lo remedio dredo o dredo tutti li soy zogi e di questo faremo chiareça. Noi disemo che acognossi le guardie overo poste è lizera chosa prima che le guardie àno lor arme in mano l'una contra l'altra e non si tochano l'una cum l'altra. E stano avisade e ferme una contra l'altra per vedere ço che lo compagno vol fare. E queste sono chiamad' poste overo guardie overo primi magistri de la Bataglia. E questi portano corona in testa perché sono poste in logo e per modo di fare grande defesa cum esso tale aspetare.
E sono principio di quell'arte çoè di quell'arte de l'arma cum la quale li ditti magistri stano in guardia. E tanto è a dire posta che guardia. E guardia è tanto a dire che l'omo se guardi e se defende cum quella de le feride del suo inimigo. E tanto è a dire posta che modo de apostar lo inimigo suo per offenderlo sença priculo di sè instesso. L'altro magistro che seguita le iiii guardie vene ad ensire de le guardie e si vene a defender d'un altro zugadore cum gli colpi che esseno di le iiii guardie che sono denançi. E questo magistro porta anchora corona, e sì è chiamado magistro remedio perché ello fa lo remedio che non gli siano dade dele ferid' overo che non gli sia fatta inçuria in quell'arte che sono le ditte poste overo guardie. E questo segondo zoè rimedio si à algui zugadori sotto di sì i quali zugano quelli zogi che poria zugare lo magistro ch'è davanti zoè lo rimedio pigliando quella coverta overo presa che fa lo ditto rimedio. E questi zugadori portarano una divisa sotto lo zinochio e farano questi zugadori tutti li zoghi de lo rimedio infintanto che si trovarà un altro magistro che farà lo contrario de lo rimedio e di tutti suoi zugadori. E perçò ch'ello fa contra lo rimedio e contra soy zugadori ello porterà la divisa de lo magistro rimedio e d'soi zugadori çoè la corona in testa e la divisa sotto lo zinochio e questo Re è chiamado magistro terço ed è chiamado contrario perché sarà contra gli altri magistri e contra a' soi zogi. Anchora digo che in alchuni loghi in l'arte si trova lo quarto magistro zoè Re che fa contra lo terço Re, zoè lo contrario delo rimedio. E questo re è lo magistro quarto chiamado magistro quarto. Ed è chiamado contra contrario. Ben che pochi zogi passano lo terço magistro in l'arte. E si più s'in fano se fà cum priculo. E basta di questo ditto. Como noy avemo parlado qui dinanci de le guardie d'abrazare e del segondo magistro zoè del rimedio e deli soi zugadori e del terzo magistro contrario al segondo magistro e a soy zugadori, e del quarto magistro ch'è chiamado contra contrario, chosì come questi magistri e zugadori àno a reçere l'arte d'abrazare in arme e sença arme chosì àno questi magistri e zugadori a reçere l'arte de la lança cum le lançe e loro guardie magistri e zugadori. Et per le simile cum la azza e cum la spada d'una mano e de doy mani. E per lo simile cum la daga. Sì che per efetto questi magistri e zugadori detti dinançi cum le insegne loro e divise àno a rezere tutta l'arte d'armizare a pe' e da cavallo in arme e senç'arme. Segondo ch'elli fano in lo zogho del abrazare. E queste s'intende solamente po' che chosì bisogna esser guardie e magistri in le altre arte e rimedy e contrary come in l'arte de abrazare azòchè lo libro si possa liçeramente intendere. Ben che le rubriche e le figure e li zogi 'n mostrarano tutta l'arte sì bene che tutta la si porà intendere. Ora atenderemo ale figure depinte e a lor zoghi e a loro parole le quale ne mostrarà la veritade.