I Trattati
Fiore dei Liberi
Flos Duellatorum - Copia Collezione "Getty"
TRASCRIZIONE della parte Testuale
(Spada in Arme)
32 VERSO
Noy semo VI Magistri che savemo ben armezare, e zaschuno de noy quell'arte sa ben fare. E de arme manuale curamo ben pocho de tagli e de punte se defendemo s'el zi fa loco. Io son posta breve la serpentina meglior de le altre mi tegno. A chi darò una punta ben gli pararà lo segno.
Posta breve la serpentina.
Posta di vera crose ch'è contra ti voglio fare. In mi le tue punte no pon entrare. De ti me covrirò in lo passare che farò, e de punta te ferirò senza fallo che ti e le altre guardie pocho mi pon fare tanto so bene lo armizare che non posso fallire lo incrosare, che in lo passar e in lo incrosar e in lo ferire, l'arte vole questo a non fallire.
Posta de vera crose.
Sompno??? serpentino son lo soprano e ben armado grande punte zetto sotto mano che son in erto e torno al piano. Una forte punta ti buterò cum lo passare. Ella è mia arte che la so ben fare. Di toi tagli non me curo niente tanto so in l'arte che de grande punte io ti darò gran parte.
Sonno serpentino lo soprano.
Porta di ferro la mezana son chiamata perché in arme e senza e' fazo le punte forte, e passarò fora d'strada cum lo pe' stancho e te meterò una punta in lo volto, overo che cum la punta e cum lo taglio enfra li toi brazi à intrado per modo che io te meterò in ligadura mezana in quella ch'è denanzi penta e nomenada.
Porta de ferro la mezana.
33 RECTO
Posta sagittaria son per nome chiamada, grandi punte e' zetto passando fora de strada. E si me ven contra colpo o taglio io fazzo bona coverta e subito io fiero lo mio contrario. Questa si è mia arte in la qual non svario.
Posta Sagittaria.
Posta di crose bastarda son di vera crose, zò che la pò fare volontiera lo fazzo. Bone coverte e punte e tagli fazo per usança sempre schivando gli colpi fora di strada. E di miei colpi fazzo grandissima derada.
Posta de crose bastarda.
De posta di vera crose io son ensudo cum questa coverta passando fora de strada ala traversa. E di questa coverta si vederà quello ch'io posso fare, per gli miei scolari lo posso mostrare, ch'elli farano gli miei zoghi in complimento quegli che sono de combatter a oltrança. L'arte mostrarano senza dubitanza.
E' son lo primo scolaro del magistro che m'è denançi. Questa punta fazo perché ella esse di sua coverta. Anchora digo che de la posta di vera crose e de posta de crose bastarda se pò fare questa punta e digo de subito zoè come lo zugadore tra' una punta a lo magistro o scolar che fosse in le ditte guardie overo poste lo magistro (lo magistro) overo scolar de' andar basso cum la persona e passar fora de strada traversando la spada del scolaro e cum la punta erta al volto overo al petto, e cum lo mantenir dela spada basso come qui depento.
33 VERSO
Quando io vezo che la mia punta no pò intrare in lo petto nè in lo volto per la visera, io levo la visera e sì gli metto la puna in lo volto. E se questo no me basta io mi metto alli altri zoghi più forti.
Quando io veni a le strette cum questo zugadore a far lo ferido di denançi e per le arme niente me zova, ma per lo cubito lo penzerò forte che lo farò voltare. Se le suoy arme sarano di dredo forte vorò lo provare.
Quando io vidi che cum la spada niente ti posseva fare, subito io presi questa presa d'abrazare, che io creço e vezo e sento che le arme non te valerano niente che ti meterò in la forte ligadura de sotto in questa che m'è dredo posta, io ti farò fare subito la mostra.
In la ligadura de sotto e chiave forte t'ò serado per sifatto modo che tu no poy ensire e forza non ti val niente. Stentar ti posso e la morte ti posso dare, una lettera scriveria che no me llo porissi vedare. Tu non ài spada nè armadura di testa, tu ài pocho honore e farai breve festa.
34 RECTO
Questo zogo esse del primo nostro magistro d'posta di vera crose e dela bastarda zoè quando uno gli tra' una punta ello scolaro l'aspetta in la guardia sua, e subito passa ala coverta fora de strada e tragli una punta in lo volto e cum lo pe' stancho acresse de fora del suo pe' ch'è denanzi per questo modo ch'è depento per butarlo in terra che la punta dela spada gl'avança oltra lo collo.
Quando io vegno de la guardia in la coverta stretta se non posso ferir de taglio, io fiero de punta e se de questi doi non posso ferire, io fiero del elzo, o del pomo, e questo si fa segondo che gl'intelletti sono. E quando io son chossì ale strette, e llo zugador crede pur dela spada voglio zugare, io mi metto all'abrazare se io vezo che mi sia avantazo, e se non, io lo fiero del elzo in lo volto come denançi detto segondo che a mi pare che meglio sia.
Come voy vedeti che lo scolaro che m'è denançi fieri lo zugadore in lo volto cum lo elzo di sua spada et??? prestamente apresso lo pò ferire cum lo pomo in lo volto come veder potete qui di sotto.
Anchora dico che questo scolaro che m'è denanzi che fieri lo zugadore cum lo pomo dela spada in lo volto, che ello avarave possudo fare come io fazo, zoè acresser lo pe' dritto dredo lo suo stancho, e lo mantenir de sua spada meterlo al suo collo per butarlo in terra come io fazo.
34 VERSO
Anchora questo zogho esse de posta di vera crose per tal modo, zoè che quando uno scolaro è in quella posta, e uno gli ven incontra che subito in lo suo trar del zugadore, che lo scolar debia fora de strada passare e la punta gli metta in lo volto chome vedeti aquì fare.
Anchora digo che quando un scolaro è venudo ale strette che vezando ch'ello non pò guastare lo compagno cum sua spada ch'ello si de' metter all'abrazare cum sua spada in questo modo zoè che lo scolaro debia buttar la spada sua al collo del zugadore e lo suo pe' dritto debia metter dredo lo pe' stancho del zugadore e butarlo in terra a man dritta.
Questo scolaro no possando ferire lo zugadore cum danno si vole metter a l'abrazare per questo modo zoè, che lo scolar mette la sua spada dentro parte della man dritta dello zugadore . E qui fa lo scolaro per intrar cum sua spada e cum lo suo brazzo stancho sotto lo brazzo dritto del zugadore per sbaterlo in terra, overo per metterlo in ligadura de sotto zoè in la chiave forte.
Questa si è una presa forte e bona che fatta la presa lo scolar mette allo zugadore lo suo pe' stancho dredo lo pe' stancho del zugadore. E lla punta de la sua spada gli mette in lo volto. Anchora lo pò buttar in terra inverso man dritta.
35 RECTO
Questo si è lo contrario dello magistro ch'è rimedio e di tutti gli soi scolari che vera cosa si è che zaschun contrario che ven fatto allo magistro rimedio quello contrario rompe lo zogo dello magistro rimedio e di tutti soy scolari. E questo dico di lanza azza spada daga e abrazzare e di tutta l'arte. Tornemo a dire dello magistro rimedio. questo magistro contrario si mette la sua mano mancha dredo lo cubito dritto dello zugadore che fa la coverta de lo magistro remedio, e sì gli dà volta per forza per ferirelo de dredo como vedreti qui dredo.
Io son scolaro dello magistro contrario che m'è denanzi e complisco lo suo zogho. quando lo zugadore è voltado subito io lo fiero di dredo sotto lo brazzo suo dritto. E per sotto lo camaglio in la coppa della testa, overo in le nadeghe del culo cum riverencia, overo sotto gli zinochi, overo in altro logo che trovo discoverto.
Questa spada scusa per spada e per azza e non de' tagliare del elço in fin uno somesso apresso la punta e de llì inanze vol tagliare e aver fina punta e lo taglio vol esser di lungeza un somesso. E lla rodeletta ch'è sotto lo elzo vol posser corere infin uno somesso apresso la punta e non più, e llo elzo vol essere ben temprado e aver bona punta e llo pomo vol esser grave. E quelle punte volen esser ben temprade e ben agude. E la spada vole eserì grave di dredo che era denanzi. E vole esser di peso de V a VII libre. E segondo che l'omo è grande e forte segondo quello vole armare.
Questa altra spada si vole tagliar per tutto. Salvo che dello elzo in fin ala punta a le doe parte in mezzo la terza de la punta non de' taglier niente a tanto spano che una mano cum uno guanto largamente gli possa intrare. E similemente vole esser fina di taglio e de punta. E llo elzo vole esser forte e aguzzo e ben temperado e llo pomo vole esser cum bona punta e vole esser grave.