I Trattati

Sala d'Arme Achille Marozzo

Istituto per lo Studio della Scherma Antica

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I Trattati

Filippo Vadi

De Arte Gladiatoria Dimicandi

TRASCRIZIONE della parte Testuale

PRIMA PARTE - SOLO TESTO

(Introduzione)

GUI. DUX. UR.

Ad illustrissimus Principem meum Guidum Feretranum DucemUrbinatem

Hunc tibi do princeps dignissime guide libellum
cui pariter mentem devoveoque meam.
Quom musis studium dederis lege ludicra martis:
Principibus muse marsque favere solent.
Nunc te precipue phebus museque decorant,
mox etiam mavors atque minerva colent

Philippi Vadi servi Liber de Arte Gladiatoria Dimicandi, ad illustrissimus Principem Guidum Feretranum Ducem Urbini

 

Traduzione

(All'illustre Principe Guido da Montefeltro Duca di Urbino.

O degnissimo principe Guido,
consacro questo libretto a te e insieme l'animo mio,
essendoti dedicato alle Muse leggi i giochi di Marte:
le Muse e Marte sono soliti favorire i principi.
Ora ti adornano specialmente Febo e le Muse,
presto anche Marte e Minerva.

Libro dell'arte "gladiatoria" del combattimento, di Filippo Vadi, dedicato all'illustrissimo Principe Guido di Montefeltro, Duca di Urbino)

 

 

Avendomi mosso per appetito naturale quale producea fuori el mio franco animo alieno da ogni viltade nelli mei primi e floridi anni ad acti e cose bellicose: cussì per processo di tempo cresendo in forze et in sapere mi mosse per industria ad volere inparare più arte e modi de ingiegno de dicti acti et cose bellicose, come è giuchare di spada de lanza di daga e azza. De le qual cose mediante lo aduito de summo idio ne ò acquistato assai bona notitia e questo per pratica experientia e doctrina de molti maestri de varii e diversi paesi amaestrati e docti in perfectione in tale arte. Et per non minuire anzi volendo acrescere tal doctrina acioché per mia negligentia epsa non perisca per che da epsa non procede pocho alturio ne' bataglie, guerre, rixe e altri tumulti bellicosi: Immo dona agli omini instruti e periti in tale materia uno prestantissimo e singulare sussidio. Ho proposto e statuido nella mente mia de compillare uno libretto concernente cosse le qualle sono più oltra e più prolixe de tale arte: depingendo in quello varie figure e ponendoli exempli diversi, per li quali qualunqua homo instructo in tal materia, possa usare nel so asaltare e nel so diffendere, astucie, calidità e avisi di più ragione e manere.
Adunque ciascuno di generoso animo vederà questa mia opereta, ammi epsa sì come uno gioiello e texauro e recordansello ne lo intimo core, a ciò che mai, per modo alcuno, tale industria arte e dotrina non pervenga a le mane de homini rusticali e di vile condizione.
Perché el cielo non à generato tali homini indocti, rozi et fuori de ogni ingiegno et industria et omnino alieni da la agilità del corpo, ma più tosto sono stati generati a similitudine de animali inragionevoli a portare carichi et fare opere vile e rusticale. E perché debitamente io vi dico loro essere per ogni modo alieni da tal scientia e per l'opposito al mio parere, ciascuno di perspicace ingegno e ligiadro de le membra sue, come sono cortegiani, scolari, baroni, principi, Duchi et Re, debeno essere invitati a questa nobile scientia, secondo el principio de la "Instituta" quale parla e dice così: el non bixogna solo la maestà inperiale essere honorata di arme ma ancora è necesario epsa sia armata de le sacre legge.
Né sia alcuno quale creda che in questo mio volume sia posta cosa falsa o invelupata de alcuno errore, perché tollendo e rescecando via le cosse dubiose, solo li metterò cose vedute e provate da me: comenzando adunque ad exprimere la intentione nostra, con l'adiuto e grazia de lo omnipotente dio del qualle el nome sia benedetto in eterno.
Et perché alcuni animali inrationabili fano li loro artificii naturalmente, senza alcuna doctrina de l'homo manca de artificio naturalmente sì come il corpo de quello manca de arme debitamente li presta la natura per lo mancamento de dite arme le mane et in loco de quello che 'l manca de artificij naturali, li presta la virtù de intellecto e cogitatione, e come si lui avesse avuto alcuni artificii naturalmente non poria acquistare artificii per lo resto; e per lo meglio a lui ad usare tutte le arme e tutti li artificii, però non li fo prestato da dita natura né arme né artificio.
Have adoncha bixogno tra li altri animali lo intelletto e ragione, ne le qual cosse fiorisce arte et ingiegni, de' quali due cosse non solo avanza e supera tutti gli animali: ma ciascuno homo docto e adoctato de bono ingiegno avanza a supedita qualunqua sia più robusto di lui e più pieno di forze. Iusta illud preclare dictum: ingenium superat vires, et quod maius est et quasi incredibile, sapiens dominabitur astris: nasce da dito ingiegno e da altri e penetrative cogitatione, una arte de vincere superare e debbelare qualunque vol conbatere e contrastare; e non solo adviene che uno homo vinca l'altro, ma ancora nasce modo et posibilità che uno solo superi più persone, e non se mostra solo el modo e documento de assaltare lo adversario e repararsi e deffendersi da lui, ma etiam se insegna advisi de togliere l'arme sue di mano: per li quali documenti, spese fiate uno de poche forze e picolo sottomete prosterne et sbate uno grande robusto, e valoroso e cusì adviene che anche uno humile avanza el superbo e uno disarmato lo armato.
Et molte volte accade che uno a piedi vinci e sconfigie uno da cavallo.
Ma perché el seria cossa molto inconveniente che così nobile doctrina per negligentia perise e venise meno, Io philippo di vadi da pisa, havendo ateso a tale arte insino a li mei primi et floridi anni havendo cercato e praticato più et diversi paesi et terre castelle e citade per racogliere amaestramenti et exempli da più maestri perfecti nell'arte, per la dio gratia havendomi acquistato et conseguito una particella assai sufficiente, ho deliberato de conponere questo mio libreto nel qualle ve si ponerà e dimostrarà almeno la noticia di quatro manere d'arme, cioé lanza, spada, daga e aza. Et in epso libro per mi si descrivirà regole, modi et atti de talle arte, metendo li exempli con varie figure, aciò che ciascheduno, novo ne l'arte, comprehenda e cognosca li modi de assaltare, e per le qualle astutie e calidità lui expella et rebuti da sé le contrarie e i nimici colpi; ponendo solo nel dicto libro quella doctrina vera e bona la qualle io con grandissimi affanni et fatiche e vigilie ho inparato da più perfectisimi maistri metandoli ancho cosse per mi atrovate e spesso provate.
Ricordando et amonendo ogniuno non prosumma temerariamente né habia ardire de intermeterse in tale arte e scienzia, se lui non è magnanimo e pien de ardire: perché qualuncha homo grosso d'inzegno, pusilanimo e ville, debbe essere caciato e refudato da tanta nobilità e gientileza: perché solo a questa dottrina se debeno invitare sacomani, homini d'arme, scolari, baroni, Signori, Duchi, Principi e Re di terre de le qualli ad alcuni de loro apertene a governare la repubblica; et ad alcuni de loro apertene deffendere pupili e vedoe: et tute due sono opere divine e pie.
Et se questa mia opereta pervenisse a mane de alcuno docto nella arte e paresseli che in epsa fosse alcuna cossa superflua o manchevole piazali de resecare minuire e acrescere quello li parerà, perché insino da mò io mi sottopono a sua correctione e censura.

 

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