I Trattati

Sala d'Arme Achille Marozzo

Istituto per lo Studio della Scherma Antica

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I Trattati

Achille Marozzo

Opera Nova - Libro Primo

(Parole per i Futuri Maestri)

Capitolo primo.

 Del modo che tu hai a tenere volendo ad altri insegnare, cioè nel principio quando tu li metterai le arme in mano.

A laude e gloria dello omnipotente Dio e della sua madre Madonna Santa Maria, e de Messer San Bastiano e de M. Santo Rocho e del Cavaliere Messer Santo Georgio, e di tutti li altri santi e sante di Dio, in questo libro componerò più e più cose de l'arte del scrimire, acciocchè tu te potessi redurre a memoria tutto quello che da me tu hai imparato: e questo facio se per alchuno tempo tu non esercitassi tale mestiero, chè tu t'el possa arrecordare.

 E avisandote che ciò che serà qui scritto in questo libro pochi lo intenderanno, salvo che tu e coloro li quali havesseno bene imparato da me & anco a gran fatica lo potranno intendere, conciosiacosachè loro non hanno tanto esercitato come tu; nientedimeno io te aviso che in questo alcune fiate tu lo debbi leggere e da poi in pratica esercitare con la spada in mano, acciocchè con poca fatica el te possa questo tornare a fantasia, maxime la praticha del giocare e dello insignare, a benchè io te conforto che tu non debbi fare tale mestiero, cioè tale arte, perchè gli è di gran pericolo, ma ciò che ti dico, se la fortuna te producesse fare cotale arte, io voglio che tu sappi quello che tu die fare; & però io te componerò el modo e la via che tu haverai a tenere a insegnare alli toi scholari: adonque al nome de Dio, inanzi che tu li metti la spada in mano tu li dirai quello che tu vorrai da loro, a doverli insegnare de quelle arme che a loro piacerà, & come tu serai d'acordo, allhora al nome de Dio e della Madre e del Cavaliere Messer San Giorgio tu li metterai la spada in mano, e in su la quale tu li darai ad intendere che cosa è filo dritto, e che cosa è filo falso de la ditta spada, e fatto questo tale amaestramento, tu lo metterai all'incontro del ditto segno, il quale serà segnato, al qual segno li sarà in li suoi luochi le littere che demostrano tutte botte principale che se fanno con la spada, così da due mane come da una, cioè mandritto tondo, mandritto fendente, mandritto sgualembrato, mandritto reddoppio e falso dritto & ancho montante, e sappi che da la parte dritta comencian tutte queste botte e da la mancha saran le littere che demostrano roverso tondo, roverso sgualembrato, roverso fendente, roverso reddoppio e falso mancho, e falso dritto e falso roverso; sicchè in tal principio tu li darai ad intendere che cosa è dritto e roverso, faciandolo ogni giorno trare contra del ditto segno, il quale segno io t'el disegnarò in questo libro, acciocchè tu non t'el dismenteghi, ma guarda ben che tal segno sia proprio come l'alfabetho: tu sai ben che quando uno va alla schola de leggere, l'è di bisogno che lui impari prima el ditto alfabetho, perchè di quello ne esce di tutte le littere, e cusì fa del ditto segno, di quello ne esce tutte le botte.

 Imperò tu li farai prima fare tutti quelli feriri inanzi e indietro, acciocchè lui possa fare pratica int'el trarre delle botte, e farali tirare longhe e distese con le sue bracie, per infino a tanto che loro ti sapranno dire tutti li nomi di queste botte, e quando a te parerà che loro sapranno fare le ditte botte, e li loro nomi, allhora tu li principiarai il giocho che loro vorranno imparare.

 Sappi che quando tu li darai tal principio, over mezzo o fine, fa' che tu li meni in la camera, che non li sia alchuno, salvo se non fusseno anchora loro di quella medesima lecione, allhora tu non te guardarai da quelli, perchè imparano meglio l'uno per l'altro, e non s'hanno da vergognare: perchè gli è alchuno, massime la magiore parte, che int'el principio se vergogna ad imparare publicamente e invero hanno ragione, perchè naturalmente, nel principio, tutti temono, & anchora imparando publicamente non hanno il core a quello che li insegna el maestro, conciosiacosachè loro hanno sempre paura de non essere beffati da alchuni che stanno a vedere, et per questo tale respetto tu gli insegnerai secretamente; & anchora te dico che quando tu li harai insegnato quelle botte che a te parerà, cioè andare al gioco, e la partita, e 'l tornare indietro, voglio che tu el fazi praticare le cose le quali tu li hai insegnato, quattro, o cinque giorni con ti, & dapoi che lui saprà fare ben li feriri e li parati che tu li haverai insegnato, voglio che tu lo comenzi a esaminare de guardia in guardia, maxime in porta di ferro larga, o porta di ferro stretta, o alta, e in coda longa e alta, e in coda longa e stretta, & anche in cinghiara porta di ferro e in guardia alta, e in coda longa e distesa, e fa', quando farai tale esaminatione, ch'el non li sia alchuno, salvo se non fusse qualche scholaro de li tuoi vecchi, perchè da quelli non voglio che tu te guardi.

 

Capitulo secondo.

 Delli parati & delli feriri.

  Et anchora te dico che tu non li dia mai ferire senza il suo parato & cusì parato senza il suo ferire, & se così farai non potrai fallire.

 

Cap. 3.

 Della praticha che die fare il Maestro con i scolari.

  Et anchora te dico che quando tu haverai fatto la ditta esaminatione e dato ad intendere il pro & il contra de ciò che tu li harai insegnato, voglio che tu lo fazi praticare con ti parecchi giorni, & tuttavia emendarlo dov'elli fallisse & tralli bone cortellate et forte, acciocchè loro se faciano boni paratori et forti de braccie: dapoi quando che tu haverai questo, ch'el te parrà a te che loro sieno da metterli a gioco, allhora tu torrai uno delli tuoi scholari vecchi che sia bono giocatore et piacevole, s'el farà giocare con lui & tu dirai al ditto scholare vecchio che non li faccia dispiacere alcuno infino a quattro o sei volte, et allhora mettendo el ditto scholare a gioco, loro dien fare una collatione a tutti li scholari novi, et aquello il quale giocarà con loro; & questo si fa per fare fradelanza l'uno scholare con l'altro.

 

Cap. 4.

 Della prohibitione del giocare delli scolari novi.

Anchora te dico che tu non lassi mai giocare nessuno dei ditti scolari nuovi se sempre tu non gli sei alla presentia per infino a parecchi giorni, & questo fa' perciocchè fallando loro tu li potrai emendare & darli ad intendere del modo che se ha da tenere, giocando, con altri che con il maestro, perchè giocando loro con altri potrebbeno pigliare qualche costume tristo, & haresti poi più fatica a emendarli.

 Sicchè non ti dismenticare che l'è differencia a praticare con i scolari che con il Maestro che gli ha insegnato, et durerà più e più giorni questo praticare, inanzi che loro habbino preso bona pratica, avengha Iddio che loro habbiano molta Theorica, sicchè pertanto io te ne faccio advertito.

 Alla detta esaminatione di preccio tu li mostrerai che loro giocando o facesseno a cortellate non possano trare botta alchuna che non vadano tuttavia in guardia, come più oltra te dirò in questo, e chiarirotti de ogni cosa, pro e contra, de ciò che se potrà fare.

 

Cap. 5.

 Della amonitione del passegiare.

    Anchora te dico che insegnando ai tuoi scholari, maxime de Armi da filo, cioè targa e rotella, et brochiere largo, et spada sola, et spada e cappa, spada e pugnale, & de due spade, & di molte altre sorte de armi che tu sai, fa' che sempre gl'insegni il passegiare de guardia in guardia, così inanze come indietro et dal lato, et per traverso, et in ogni maniera che sia possibile, et insignargli de accompagnare la mano con il piede, & il piede con la mano, altramente tu non farissi cosa bona; sicchè pertanto se tu te adesmenticasse l'ordine del detto passeggiare, io t'el dissegnarò in questo, come tu potrai vedere chiaramente, ma t'aricordo bene che insegnando il passeggiare sopra tal segno, tu l'insegnerai in loco dove non sia gente che a te non piacesse, massime se li fusse scholari d'altre schole; & questo facio perchè el non te sia usurpato il tuo fondamento etiamdio il tuo insegnare.

 

Cap. 6.

 Del giuramento che dee dare el Maestro a li scholari.

Anchora te dico che quando tu li vorrai comenciare tu li dirai in questo modo: «Fativi in qua figlioli & fratelli miei: io voglio che voi giurate in su questo elzo de spada, la quale si è la croce de Dio, in prima de non venire mai contra al vostro Maestro e anchora de non insegnare mai a persona alchuna quello che da me voi imparariti senza mia licentia».

 Alhora fatto questo tu li comenciarai.

 

Cap.7.

 Perchè se dà el giuramento alli scholari.

  E sappi che tale giuramento se fa solo perchè gli è certi, come sanno tenere la spada in mane, vanno monstrando ad altri, e ti allhora, sentendo alcuni de li tuoi scholari che andasseno monstrando quello che tu li hai insegnato, fa' che a quelli tu non li insegni mai cosa vera, e a questo modo se vegnirano castigando, credendo loro di sapere assai, conciossiacosacchè maestri son diventati; sicchè essendo maestri, loro non si potranno mai lamentare di te, perchè quando loro dicesseno che tu li dovresti insignare, allhora tu responderai dicendo a loro: «Io me vergognaria de insegnare a uno che sia maestro, conciossiacosacchè ad altri vai insegnando: non hai tu vergogna imparare da altrui? Che potrian dire li tuoi scolari?».

 Sicchè a questi tali dalli tale resposta.

 

  Cap. 8.

 De la prohibitione del contrastar uno scholare con l'altro.

  Anchora per utilità di te et delli tuoi scholari, non li lassare mai insieme contrastare dove sia alchuno che a te piacesse etiamdio per nessuno modo, perchè allhora non è utilità; ma quando loro havesseno volontà de fare qualche presa, overo botta de meza spada, alhora a quelli dilli che debbiano provare le tali prese, overo botte, giocando, acciochè per pratica loro le vengano imparando, aricordando a ciascuno che contrastando de piano tutte le prese overo botte vengano fatte; ma se uno sarà da un canto della schola e l'altro da l'altro, giocando insieme veneranno a le prese, overo botte, imparando, sicchè non te dismentichare de dare alli tuoi scholari tal amaestramento, perchè io voglio che tu sappi che l'è un bello mestiero a sapere bene insegnare ad altri più che non è sapere bene giocare per lui solo: ma uno che sappia bene insegnare, è bono per purassai persone, ma sappi che quando uno sa fare l'uno e l'altro l'è doppia virtù & sono dui mistieri.

 

Cap. 9.

Della diffinicione de li amaestramenti.

Hora nota che al presente non te darò più amaestramenti, perchè io sono sforzato a dare principio a molti giochi d'armi, differenciati l'uno da l'altro, e sarano differentiate armi di pure assai sorte, come in questo tu potrai vedere; in prima daremo principio a l'arte del brochiero piccolo e poi discorreremo de mano in mano con la gratia de Dio, e della sua madre Madonna Santa Maria, che sempre sian laudati.

 

Introduzione

Capitolo 10, Spada e Brocchiero

 

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