Lo Studio

Sala d'Arme Achille Marozzo

Istituto per lo Studio della Scherma Antica

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Studio della Scherma Antica

Libri e Trattati

Contrariamente a molte associazioni di scherma antica che limitano i loro studi al semplice assorbimento del dato per conosciuto o alla interpretazione personale del testo dei trattati, per esser certi di non alterare gli insegnamenti degli antichi maestri, la "Sala d'Arme Achille Marozzo" si è sempre adoperata nella ricerca bibliotecaria e nella traduzione dei testi antichi.

Un grosso impegno che ha ci permesso di mantenere inalterate le tecniche originali e di non "sporcarle" con invenzioni personali o con adattamenti derivati dalle discipline moderne. Le tecniche di queste ultime, infatti, essendo delle semplificazioni pratiche a fine agonistico del combattimento di spada, sono estremamente efficaci nell'ambito ristretto stabilito dalle regole sportive, ma non coprono la vastità di possibilità presenti in un combattimento reale.

Per tale ragione ci si avvale dei testi lasciatici dai grandi maestri di scherma dell'epoca. Essi, infatti, avendo vissuto in un mondo in cui la spada era la realtà, sono gli unici che possono veramente aver provato sulla propria pelle tutte le varianti possibili del duello, ed essendo essi sopravvissuti per scriverlo, noi possiamo essere sicuri della bontà delle loro tecniche.

Inoltre, è solo grazie al lavoro faticoso di ricerca dei gruppi di studio della "Sala d'Arme Achille Marozzo" che al giorno d'oggi il mondo della scherma è a conoscenza di autori riscoperti quali Filippo Vadi, di trattati di scherma di cui ignorava l'esistenza, come l'Anonimo Bolognese, oppure della nuova corretta interpretazione di tecniche ritenute ormai assodate, come quelle di Fiore dei Liberi, di cui finalmente si sono dissipate le dubbie interpretazioni grazie al confronto con altre trascrizioni, ai più sconosciute del manoscritto originale ormai perso. A tale lavoro di ricerca e traduzione, si affianca anche una continua prova in palestra delle tecniche ritrovate e del loro confronto con altre tecniche conosciute e con tecniche moderne. Ciò permette anche di superare la spesso difficile interpretazione dei testi antichi, scritti da combattenti e non da scrittori, molte volte destinati ad una stretta schiera di persone che possedevano il linguaggio necessario per comprenderli.

Tutto ciò, insieme allo scambio culturale con altri studiosi del settore, rende le tecniche studiate non inalterabili, ma con ampie possibilità di scelta. Scelte che possono venire rivedute o migliorate non appena si riscontrano varianti della stessa tecnica in diversi autori.

Questa sezione si occupa di fare una rapida sorvolata su alcuni argomenti di interesse secondo quanto scoperto dai nostri gruppi di studio nei loro lunghi anni di lavoro. Esponiamo quindi una sintetica Storia della Scherma a partire dagli albori dell'umanità fino ai giorni nostri.

Logicamente essendo più inerente agli studi sviluppati dell'associazione, facciamo un discorso a parte particolareggiato sulle Scuole e i Maestri di scherma italiani dal XIII al XV, scuole di difesa che resero le città del nostro paese punto di riferimento per le arti marziali e dalle quali partivano i maestri d'arme delle più grandi corti europee, fornendo anche il frutto di una ricerca dettagliata sui Maestri di Scherma appartenenti alla Scuola Bolognese di cui si abbia notizia. Per un discorso più approfondito sui Trattati dei singoli Maestri d'Arme si rinvia alla sezione a loro dedicata.

Pur esulando dagli interessi primari, l'associazione ha effettuato studi schermistici anche di epoche più antiche (materiale permettendo), scoprendo che la scherma come combattimento uomo contro uomo si basa su alcuni principi di base inequivocabili. Riportiamo ad esempio un estratto del trattato "De Re Militari" dello scrittore di epoca bizantina Vegezio, il quale riporta in un paragrafo i principi di base dell'addestramento schermistico romano. Poi, direttamente dagli Inni Epici di Omero, un Inno ad Ares, dio della guerra, che, come leggerete nella spiegazione in calce, presenta dei principi molto vicini a quanto insegnato nelle sale d'arme.

Presentiamo, infine, un ipotetico Discorso di un Maestro a un allievo.
Questo discorso è una parafrasi dei più importanti insegnamenti ritrovati nei vari trattati studiati. E' una sorta di riferimento per tutti gli allievi dell'associazione, che, con i suoi comandamenti morali e i suoi consigli pratici, aiuta ad entrare nello spirito della disciplina sportiva. Ne consigliamo la lettura anche ai non appartenenti all'associazione, infatti esso può fornire, oltre a uno spunto di riflessione, anche una serie di riferimenti tipici al mondo medievale e rinascimentale ma che, se interpretati correttamente, non si discostano molto dalla realtà odierna.

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Come conseguenza della conoscenza raggiunta, l'associazione viene spesso contattata per fornire consulenze non solo dal punto si vista sportivo, ma anche dal punto di vista storico su alcuni particolari della vita nelle corti italiane dal XIII al XVI secolo. Infatti la scherma era parte integrante della vita del tempo, e fare uno studio approfondito su di essa spesso prende in considerazione svariati ulteriori campi come la simbologia esoterica o la medicina, per non parlare di tutte le scienze che venivano affiancate all'Arte della guerra.

I testi antichi

L'Associazione "Sala d'Arme Achille Marozzo" si dedica allo studio di tutta la scherma medievale e rinascimentale italiana, e in particolare si occupa della Scuola Bolognese fiorita all'inizio del XVI secolo, il cui esponente principale fu il Maestro Achille Marozzo. I principali testi antichi studiati dall'associazione sono qui di seguito elencati:

Infine, l'Associazione promuove e finanzia la ripubblicazione dei trattati degli antichi Maestri italiani, e la pubblicazione di testi divulgativi sulla tradizione schermistica e marziale italiana.
Da febbraio 2001 è disponibile in libreria il volume "L'arte cavalleresca del combattimento" - il "De arte gladiatoria dimicandi" di Filippo Vadi (1482-87)
E' uscito inoltre a fine 2002 la pubblicazione del trattato "Flos Duellatorum" del 1409 di Fiore dei Liberi di Cividale, che fu maestro d'armi a Ferrara. Di prossima pubblicazione: l'Anonimo Bolognese.

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